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Messaggio di Mattia Signorini |
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Due settimane fa ho letto sul Magazine del Corriere della Sera dell'uscita di un libro, Federica in Cina, che presume di far luce sulla vita privata di Pier Vittorio Tondelli, proponendo al pubblico le prove di una sua presunta eterosessualità. Questo libro – continuava l'articolo – è solo uno dei pezzi del progetto Tondelliana che sta portando avanti Massimo Canalini, per festeggiare i 25 anni della casa editrice Transeuropa. Lui stesso, rispondendo alle domande dell'intervistatore, affermava che grazie a questo lavoro avrebbe contribuito a tener vivo il ricordo di uno scrittore che altrimenti verrebbe dimenticato.
Ecco: tutta questa mi sembra una squallida operazione commerciale (non calcolata sulle vendite, ma sull'immagine pubblica di un editore), gossip da giornaletto scandalistico; sembrano in qualche modo le briciole in un sacchetto di pane. Tondelli non sta per essere dimenticato: Bompiani e Feltrinelli ristampano in continuazione i suoi libri, i ragazzi della mia età lo leggono e lo conoscono e molti di loro continuano a scoprirlo di anno in anno. Le polemiche da chat (ancora ci attacchiamo al suo orientamento sessuale quando le sue storie erano così universali?) mi pare non portino nulla di buono. Non credo che scandagliare nel privato di un autore ci fornisca nuovi e migliori tasselli di interpretazione, come non credo sia questa la via preferenziale per farlo conoscere.
12-7-2004
Mattia Signorini
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