Comunicato della famiglia Tondelli ai lettori affezionati di Pier Vittorio
 


COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA TONDELLI
AI LETTORI AFFEZIONATI DI PIER VITTORIO

Correggio, 10, luglio 2004

Due parole forse questa volta meritano di essere spese da parte della famiglia di Pier Vittorio, a seguito di quella misera "cosa" comparsa di recente in alcune librerie per opera di un editore (?), del quale il Nostro giustamente ci aveva insegnato a diffidare; due parole, dicevamo, non tanto però sulla fasulla orchestrazione editoriale, i cui evidenti limiti e scorrettezze altri hanno già messo in evidenza assai meglio di quanto sapremmo fare noi, e nemmeno sugli spunti teorici presi a prestito dal povero Girard, qui maldestramente impiegati per camuffare la profusione di cattiverie gratuite e colpi bassi ai danni di Viki, dei suoi cari e di tutti coloro che in questi anni hanno collaborato con sincerità e anche con sacrificio personale nella gestione, non sempre facile come si può vedere, della sua eredità letteraria.
Desideriamo invece chiarire la nostra posizione su alcune questioni e in tal senso procediamo con ordine anche se non sarà facile districarsi dato il coacervo di allusioni, malignità, mormorii, mugugni di cui siamo stati fatti oggetto, ahinoi, anche con il fattivo e ben occultato apporto di "amici", i quali rimprovererebbero noi di essere "ipocriti":

- In primo luogo ribadiamo con forza, e nel contempo rivendichiamo il diritto di essere creduti, che nella gestione dell'eredità letteraria di Pier Vittorio ci siamo sempre tenuti alla sua volontà.
- In secondo luogo, per qualcuno sarà dura da accettare ma è così, Pier Vittorio di cognome faceva Tondelli e pertanto, se come autore è di tutti, per il resto è della sua famiglia e poi di quelli che lo hanno amato con sincerità e che non si sono mai permessi di spettegolare su di lui, sui suoi cari, sui suoi affetti, nè di snocciolare chissà quali verità alla presenza di giornalisti d'attacco e di tizi qualunque.
- In terzo luogo, e lo diciamo chiaro, noi non abbiamo paura della omosessualità di Pier Vittorio e della sua eterosessualità o ancora della sua bisessualità (qualcuno ha qualche altra categoria di genere da proporre?) nè temiamo la scoperta di amanti veri o presunti tali; temiamo invece, e molto, la stupidità, la mancanza di rispetto, la indebita violazione della privacy, la maleducazione e, imperdonabile anche per Pier Vittorio, la mancanza di buon gusto.
- Infine vorremmo dire a chi ha sempre alimentato il venticello della calunnia con insinuazioni, e sospetti sul lavoro svolto in questi anni a riguardo dell'opera di Pier Vittorio, che non si fa così, che non è questo il modo di agire: si collabora a viso aperto, si critica, si costruisce con fatica e nel tempo, con dispendio di energie, non si muove solo la lingua; iniziative raffazzonate, poco credibili, non giovano a nessuno, soprattutto non giovano a chi vi ha preso parte.
- Per ultimo rileviamo con molta amarezza che della famiglia di Pier Vittorio è stata criticata ogni scelta, dai funerali del Nostro fino alle "distorsioni" che sarebbero state individuate nelle iniziative culturali tese a onorarlo, e questo detto da chi, per sua ammissione, non vi avrebbe mai preso parte. Stendiamo, come si dice, un velo pietoso.
Dagli "amici" ci aspettiamo scuse formali e una pubblica presa di distanza, notevole distanza, rispetto alla misera "cosa" inizialmente citata.
Con questo episodio però è stata anche sancita la fine dei giochi e giochini, adesso basta: in futuro ognuno si prenderà la responsabilità di quello che fa o dice anche in termini legali.



Giulio Tondelli e famiglia




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