Iniziative su Tondelli a Torino
 

 Comunicato:

Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli

 
La notizia da diffondere e segnalare è che Andrea Bajani e Claudio Zanotto Contino, come dieci anni fa organizzano dei reading dedicati agli scritti di Pier Vittorio Tondelli dal titolo "Biglietti dagli Amici".
Si tratta di reading autogestiti, in cui chi vuole può leggere, il capitolo, la pagina, la mezza pagina, la singola riga di Tondelli che celebra e ricorda il suo personale incontro con lo scrittore.
 
Il ventennale della morte di Pier Vittorio Tondelli è stato occasione per tornare a riflettere sulla sua figura, sui suoi scritti e sul suo operato, davvero molte cose sono state dette, un turbinio di suggestioni.
In sostanza ed è questo che ci preme sottolineare, Tondelli non è passato invano, è stata "una pietra" che ha smosso e smuove le acque.
In tutto questo,"Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli" con attitudine più di cuore che accademica, vuole mettere l'accento o meglio celebrare il momento dell'incontro fra lo scrittore e il lettore.
"Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli", sono un tempo e uno spazio (una libreria indipendente, una casa di campagna e un locale di tendenza in centro) messi a disposizione di chi vuole ricordare Pier Vittorio Tondelli leggendo il pezzo che della sua opera gli ha segnato la vita.
Andrea Bajani e Claudio Zanotto Contino accompagneranno gli amici lettori in questi  reading autogestiti.

 

In fine come regalo agli amici la proiezione del documentario "Lo chiamavamo Vicky" di Enza Negroni che ben illustra gli anni di formazione dello scrittore, dai suoi articoli giovanili in varie riviste correggesi dell'epoca, dal 1976 al 1978, fino al romanzo d'esordio e di grande successo "Altri libertini" del 1980, raccontati da chi con lui ha condiviso quel periodo.

 
Segnatevi le date, gli orari, tornate a leggere Tondelli e poi venite a leggerlo per noi, con noi.

Claudio Zanotto Contino
 

 


 
Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli
 

un tempo e un luogo per leggere agli altri amici, la pagina, la mezza pagina, la singola riga che vi rende amici di Pier Vittorio Tondelli.

 

PROGRAMMA


 

Venerdì 13 gennaio 2012

Trebisonda libreria indipendente a San Salvario

via Sant'Anselmo 22 Torino

ore 21

Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli

sostengono gli amici lettori Andrea Bajani e Claudio Zanotto Contino


 

Sabato 14 gennaio 2012

Cortile Contino

p.zza Porta Pia 16 Cuceglio (TO)

ore 21

Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli  (pag. 578 di un week end postmoderno)

sostiene gli amici lettori  Claudio Zanotto Contino

e seguire anteprima del documentario "Lo chiamavamo Vicky" di Enza Negroni


 

lunedì 16 gennaio 2012

Blah-Blah via Po 21 Torino

ore18.30

Biglietti dagli Amici a Pier Vittorio Tondelli

sostiene gli amici lettori Claudio Zanotto Contino

ore 21
Lo chiamavamo Vicky

documentario di  Enza Negroni su Pier Vittorio Tondelli.

 


 

Si ringraziano di cuore Viller Masoni responsabile del Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli di Correggio e Fausto Rizzi di Pulsemedia per la disponibilità e il sostegno.

 

organizzazione e contatti
Associazione Viaggi con l'Asino
Tel. 3396388826
e mail  guido_brun@alice.it
 
in collaborazione con
Andrea Bajani
Trebisonda 
Libreria indipendente a San Salvario – via Sant'Anselmo 22 Torino
Blah –Blah
 via Po 21 Torino
Claudio Zanotto Contino Ecomuseo d'Arte Contemporanea
 
Le attività dell'Associazione Viaggi con l'Asino
sono sostenute dalla Regione Piemonte

 

 

"Lo chiamavamo Vicky"
un documentario di Enza Negroni
 
Pier Vittorio Tondelli (Correggio, 14 settembre 1955 - Reggio Emilia, 16 dicembre 1991) è stato uno degli scrittori e giornalisti più influenti degli anni ottanta. Il titolo del documentario rimanda al periodo giovanile, vissuto in Emilia, a Correggio, dove amici e familiari chiamavano lo scrittore Pier Vittorio Tondelli affettuosamente Vicky. Si raccontano così gli anni della formazione, dai suoi articoli giovanili in varie riviste correggesi dell'epoca, dal 1976 al 1978, fino al romanzo d'esordio e di grande successo "Altri libertini" del 1980. Citazioni dai suoi libri "Camere separate" e dal suo libro d'esordio ci raccontano il suo paese d'origine, Correggio come definisce lo stesso scrittore "Il paese è un piccolo borgo della bassa padana". Il racconto biografico dei suoi anni di formazione è proposto dall'insieme di voci narranti raccolte, dei suoi familiari, amici e testimoni diretti che hanno condiviso esperienze culturali e artistiche, fra letteratura e teatro, a Correggio dal 1975 al 1981: suo fratello Giulio Tondelli con la moglie Giuliana Bellelli, e altri testimoni come Celestino Pantaleoni, il fotografo che realizza decine di scatti fotografici inseriti nel documentario o Giorgio Bonaccini, poeta, e il libraio Nino Nasi della "Libreria del teatro" di Reggio Emilia e infine l'editor Feltrinelli di "Altri libertini" Aldo Tagliaferri. Una coralità di voci e letture che rendono omaggio allo scrittore a vent'anni dalla sua scomparsa raccolte a Correggio, con il prezioso aiuto della famiglia e del Centro di Documentazione "Pier Vittorio Tondelli".
 

 

 


"Qualcosa su Tondelli"

 

Dal dicembre 1985 fino al 1989 Tondelli teneva sul mensile "Rokcstar" di cui ho tutti i numeri, una rubrica dal titolo "Culture Club" era una sorta di diario, in cui trovavano posto consigli di lettura, indicazioni su cosa fare, luoghi da visitare e poi esperienze ed emozioni personali.

Ero un lettore assiduo di quella rubrica che ritenevo un lusso per una rivista musicale.

Un tipo di rubrica pericolosissima per lo scrittore perché lo espone in modo esagerato al vampirismo del lettore e così quando nel dicembre del 1988 ho incontrato Tondelli (ero in concorso al festival TTVV Teatro Televisione Video di Riccione allora diretto da Franco Quadri) gli sono andato incontro come si va incontro ad un amico, sapevo molto di lui, leggevo il suo diario.

Tondelli mi ha chiesto perché ero lì e poi lui che era un signore si è offerto di guardare insieme il mio video "Onde" che sarebbe stato proiettato poco dopo.

Redigendo la sua rubrica su Rockstar se ne è ricordato e per questo sono citato a pagina 578 di "Un week end postmoderno" prima edizione edito da Bompiani e regalatomi da Bibi Bezzan nel natale del 1990.

Nell'ottantanove è uscito "Calmere separate". Leo vede riflessa la sua immagine nell'oblò di un aereo, io vedo riflessa la mia nei vetri di un centro d'incontro per anziani, a parte questa differenza di quel libro sottoscrivo ogni riga, ogni sensazione. Era scritto per la mia generazione? Sicuramente era in tempo per quel mio tempo. Di aerei e centri d'incontro per anziani parlai poi con Tondelli a giugno a Riccione durante l'edizione di quell'anno del medesimo festival in cui ci eravamo conosciuti "Bisogna farli sognare" mi disse.

Quando è morto Tondelli mi sono detto e adesso chi mi dirà cosa fare, cosa sognare? Era un punto di riferimento, è l'unico scrittore di cui ho sentito la mancanza.

Passati dieci anni con Andrea Bajani decidiamo a suggello e conclusione di una condivisione di soffitta a San Salvario (può capitare che un anziano contastorie per arrotondare subaffitti una stanza ad un giovane giornalista - scrittore emergente) di organizzare una serata in memoria con letture da Tondelli a casa mia in campagna dove avevo iniziato a raccontare le storie nella stalla.

Abbiamo invitato gli amici interessati e nello stesso giorno delle celebrazioni a Correggio abbiamo fatto la nostra serata Tondelli a Cuceglio.

Una notte con una stellata spettacolare.

Esattamente un anno fa in gita in Emilia mi sono fatto accompagnare dal mio amico Gianpietro a Canolo dove è sepolto Tondelli, scopro che sono passati vent'anni, al ritorno propongo ad Andrea di ripetere l'esperienza di dieci anni prima.

Le cose sono un po' cambiate, non so quanti a Torino ricordino Tondelli, sarà un esperimento, ma credo che certe cose vadano comunque fatte e così come non ho esitato a rompere il personale salvadanaio per proiettare a suo tempo il primo ed unico film di una nota coreografa tedesca morta nel giugno 2009, cosi ho fatto anche per il documentario "Lo chiamavamo Vicky", poi ho chiesto consiglio a Viller Masoni il responsabile del Centro di Documentazione di Correggio ed eccoci qui.

I luoghi dove si svolgeranno i reading e le proiezioni mi sembrano davvero suggestivi, la libreria Trebisonda è un bell'affaccio sulla vita di San Salvario, ha orari strani ed è piacevole starci dentro a sentire qualcuno che racconta mentre chi passa allunga il collo e si chiede cosa succede lì dentro a quell'ora. La mia amica Francesca sostiene che dall'estate 2011 San Salvario non è più di tendenza ma di moda.

La casa di campagna invece ricorda il forte legame che Tondelli ha sempre mantenuto con i suoi luoghi di origine ed in fine il Blah-Blah un locale che asseconda i tempi con dei lunghi aperitivi ma dove non tutto finisce lì perche grazie ad una attenta e molto professionale programmazione ogni sera succede qualcosa di non banale.

Passando oggi da Torino, Tondelli avrebbe sicuramente letto al Blah-Blah i suoi "Biglietti".

 

                                                                                                                                                        Claudio Zanotto Contino.

 


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