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Atlante delle derive |
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di Giulio Iacoli, su G.Celati e P.V.Tondelli
"Caratteri e specificità di un paese, come di un territorio, possono rendere ragione della sua cultura. Soprattutto quando si tratta di letteratura, racconto.
Oggi, che tutto si è complicato, non è più così semplice interpretare la letteratura a partire dai luoghi in cui è scritta o di cui si scrive. Forse la causa di ciò è nella deriva a cui è sottoposto il linguaggio locale, compresso com'è fra illusorietà dei tanti e diversi linguaggi e volontà di omologazione.
A restituirci l'immagine di una letteratura che si scontra con la civiltà e la tecnica, questo Atlante delle derive dedicato a due punti alti ed esemplari di essa: le poetiche tutte "emiliane" di Pier Vittorio Tondelli e Gianni Celati, che hanno fatto letteratura dai luoghi e sui luoghi fotografati da Luigi Ghiri." (Dalla quarta di copertina)
Giulio Iacoli (Modena, 1974) si è laureato in Lettere Classiche a Bologna. Docente negli istituti superiori, è dottorando in Letterature comparate presso l'Università di Cagliari. Si è occupato, in altri saggi, di Don DeLillo, di Luigi Ghiri, di letteratura e cinema e dei "gender studies". Ha vinto il Premio Tondelli 2001 (sezione saggi) con Prove per un mosaico. Tondelli e le seduzioni dell'immaginario americano, pubblicato su "Nuova prosa".

Giulio Iacoli, Atlante delle derive. Geografie da un'Emilia postmoderna: Gianni Celati e Pier Vittorio Tondelli, Diabasis, Reggio Emilia, 2002
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